TELEPATIA
La telepatia, o trasmissione del pensiero, è la capacità di comunicare senza bisogno di usare le parole.
Poiché
nella comunicazione telepatica non si adoperano i sensi fisici, la
telepatia è considerata un evento paranormale e, quando si manifesta
spontaneamente, spesso non viene riconosciuta.
Nella
nostra quotidianità, però, è un fenomeno molto normale e tutti quanti
la utilizziamo comunemente, anche se non ne siamo consapevoli.
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Usiamo la telepatia quando sappiamo qualcosa prima che ci sia detta a parole.
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Usiamo la telepatia quando interpretiamo i sentimenti degli altri.
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Usiamo la telepatia quando sentiamo
di non poterci fidare di qualcuno nonostante le sue buone maniere
(oppure di poterci fidare nonostante le circostanze sfavorevoli).
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Usiamo la telepatia quando intuiamo le risposte a domande su temi per noi ancora sconosciuti.
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Usiamo la telepatia quando diamo credito al nostro sesto senso.
La telepatia è la prima forma di comunicazione che gli esseri umani sperimentano alla nascita.
Nel ventre materno, tra mamma e bambino si stabilisce una profonda intesa.
Dopo il parto, questo dialogo impalpabile continua a esistere e permette alla madre di conoscere i bisogni del suo piccolo e di accudirlo efficacemente.
In termini tecnici, la trasmissione telepatica che avviene tra madre e figlio durante il primo periodo della vita, è chiamata: preoccupazione materna primaria e gli psicologi la ritengono indispensabile per la sopravvivenza dei cuccioli.
Con la crescita, gli esseri umani si abituano a usare il linguaggio e le capacità telepatiche pian piano vengono dimenticate.
Madri
e figli, però, hanno spesso fenomeni di trasmissione del pensiero
perché, anche se inutilizzata, la telepatia è una potenzialità che non
si estingue e che si manifesta spontaneamente durante le emergenze della
vita.
Tutti gli animali, invece, usano la telepatia come forma di comunicazione, sia tra membri della stessa specie che fra specie diverse.
Lo
studioso di cavalli, Henry Blake, ha dimostrato come la comunicazione
tra questi animali avvenga soprattutto mediante la telepatia.
Le
sue ricerche sono illustrate nel libro – Parliamo con il cavallo – che
oggi è diventato un best seller conosciuto in tutto il mondo.
A
conferma dei suoi studi, Henry era capace di cavalcare restandosene muto
e con le braccia conserte, senza utilizzare briglie, frustino o
speroni, e di arrivare a destinazione soltanto trasmettendo mentalmente
al suo cavallo le immagini della strada che intendeva percorrere.
Anche Rupert Sheldrake ha studiato approfonditamente la comunicazione telepatica.
Nel
libro: – I poteri straordinari degli animali – dimostra come gli
animali, grazie all’uso spontaneo della telepatia, riescano a sapere con
precisione cose che altrimenti non potrebbero conoscere.
L’animale
uomo, però, ritiene che il linguaggio sia l’unica forma di
comunicazione, lo spartiacque tra l’intelligenza, la civiltà, la
coscienza e l’ottusa stupidità animale fatta principalmente
d’incoscienza.
E,
su questi presupposti, legittima a se stesso il diritto di usare
qualunque altra forma di vita che, proprio perché priva di linguaggio,
considera anche priva di diritti.
Nella
nostra cultura, non è possibile ammettere l’esistenza della telepatia
senza scardinare il pensiero specista e prevaricatore su cui abbiamo
fondato la società.
Per noi uomini, infatti, è ancora impossibile ammettere che anche gli animali parlino e utilizzino una modalità comunicativa altrettanto valida della nostra.
Questo pregiudizio ci porta a negare la telepatia.
Così,
in genere, chi vive episodi di trasmissione del pensiero tende a non
riconoscerli e a giustificare con l’utilizzo dei cinque sensi le
informazioni ottenute telepaticamente.
Ammettere
l’esistenza della telepatia come forma abituale di comunicazione,
significherebbe riconoscere implicitamente anche la prepotenza e la
violenza del nostro stile di vita. E questo per molti è ancora troppo
doloroso da accettare.
Abbiamo
sotto gli occhi tanti esempi di telepatia, sia tra noi esseri umani che
con i nostri animali, ma non li riconosciamo e preferiamo convincerci
che ci sia sempre una giustificazione fisica dietro allo svolgersi degli
eventi.
Se
il nostro cagnolino scodinzola e ci aspetta davanti alla porta, mentre
ancora stiamo percorrendo la strada di casa, preferiamo credere che
abbia sentito il rumore dell’auto o dei nostri passi, piuttosto che
notare le sue capacita telepatiche.
Eppure
chiunque abbia un cane sa benissimo che solo pensare al bagnetto o al
veterinario, fa correre il nostro cucciolo peloso a nascondersi sotto il
letto.
Mentre basta decidere di andare a spasso, per trovarlo scodinzolante e felice davanti al guinzaglio.
E
questo avviene anche quando ce ne stiamo in silenzio con i nostri
pensieri, senza proferire parola e senza compiere alcun gesto.
E’
sufficiente soltanto immaginare il bagnetto, il veterinario o la
passeggiata, per suscitare nel nostro amico a quattro zampe il
comportamento conseguente.
Provare per credere!
Interagire con gli animali è un’ottima palestra per esercitare la telepatia.
Infatti, gli animali comunicano telepaticamente trasmettendo immagini.
Leggono le nostre immagini mentali e ci inviano le loro.
Naturalmente, per noi creature umane civilizzate è difficile avere immagini vivide e pregnanti perché, spesso, le parole occupano tutto lo spazio dei nostri pensieri.
Chi possiede una personalità creativa,
però, di solito ha un buon contatto con le immagini interiori ed è
spontaneamente portato alla telepatia (in genere queste persone
piacciono ai bambini e agli animali).
Quando
riusciamo a superare la presunzione di essere l’unica razza dotata
d’intelligenza e ci rapportiamo agli altri esseri viventi con un
atteggiamento diverso, possiamo provare a comprendere il loro modo di
comunicare aprendo la mente alle immagini che trasmettono.
Naturalmente,
per sperimentare la comunicazione animale, bisogna essere disposti ad
abbandonare i nostri codici almeno per qualche tempo.
Ci
vogliono pazienza ed esercizio per usare la telepatia intenzionalmente e
in modo efficace, è come imparare a parlare una lingua diversa.
Scoprire
queste potenzialità permette di riappropriarsi di una forma di
comunicazione, essenziale e diretta, fatta di emozioni e di sensazioni,
in contatto con le verità del cuore più che con le logiche della mente.
La telepatia è un modo di essere e di sentire la vita che crescendo abbiamo dimenticato, ma che appartiene a tutti e che tutti possiamo decidere di utilizzare.
La comunicazione telepatica, però, risponde prevalentemente a determinati requisiti. Primo fra tutti: la relazione.
Come spiegano Henry Blake e Rupert Sheldrake: per avere un’efficace trasmissione del pensiero bisogna che ci sia un legame.
Più intensa e più grande è l’unione tra due esseri, maggiore sarà anche la loro comunicazione telepatica.
La telepatia, dunque, è il linguaggio del cuore.
Parlarsi
senza usare le parole rappresenta una possibilità dell’amore e avviene
più facilmente quando si è dentro un rapporto affettivo, significativo e
profondo.
L’amore esprime l’anima di ciascuno.
E per questo non c’è bisogno del linguaggio.
Basta soltanto essere in comunione, per attingere a quella fonte di conoscenza immediata ed essenziale che chiamiamo: telepatia.
Il cuore non è normale.
E’ vero.
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