
Il cuore intelligente
Il centro cardiaco è dotato di un sistema di neuroni, il cui "campo" ha
la stessa forma di quello che circonda il nostro pianeta ed è in grado
di influenzare il cervello. Che cos'è lo stato di coerenza e come si
misura
Tutte le antiche tradizioni ci parlano del cuore: l’iconografia
religiosa cattolica ci mostra il cuore di Gesù, il Sacro Cuore. I
Maestri ci parlano del “sentire” con il cuore e non con la mente. Nella
medicina indiana, il chakra del cuore (immagine sotto) è il più
importante, ed è collegato all’amore
cristico, l’amore incondizionato.
Nell’accezione comune, siamo abituati a considerare il cuore da due
differenti punti di vista: uno scientifico-funzionale (la pompa che
dirige la circolazione sanguigna) ed uno “sentimentale” come sede dei
sentimenti, quella parte di noi di cui si dice: “ascolta il tuo cuore”,
“mi ha spezzato il cuore”, “sono parole che vengono dal cuore”… Da un
punto di vista funzionale, fino a poco tempo fa, si dava per scontato
che fosse solo il cervello a dirigere il funzionamento dell’organismo.
Invece, probabilmente, la tradizione ne sapeva più di noi a riguardo e
le recenti scoperte in campo neurobiologico stanno trasformando
completamente i paradigmi scientifici fin qui percorsi.
Una ricerca sviluppata fin dagli anni settanta da alcuni neurobiologi e
neuro-cardiologi statunitensi ha consentito di scoprire che il cuore è
l’unico organo a non ubbidire automaticamente ai segnali inviati dal
cervello e che, inoltre, esso può mandare segnali al cervello a cui
quest’ultimo ubbidisce. Ma com’è possibile? Essi individuarono nel cuore
un proprio sistema nervoso, formato da 40.000 neuroni, un reticolo di
neurotrasmettitori, proteine e cellule di sostegno, che gli consentono
di prendere decisioni e passare all’azione indipendentemente dal
cervello. Si parlò allora di intelligenza del cuore. Così sappiamo che
nel feto in divenire, il cuore umano inizia a battere prima che il
cervello si sia formato: sembra un «paradosso», ma non è così perché
quel piccolo cervello comunica con tutte le altre cellule e con
l’universo informazione.
Il campo elettrico del cuore, che viene misurato
dall’elettrocardiogramma, è all’incirca sessanta volte più grande in
ampiezza di quello generato dalle onde cerebrali, registrate da un
elettroencefalogramma, e 5000 volte più potente, non è impedito dai
tessuti e può essere misurato anche a distanza dal corpo con uno
strumento a Superconduzione di Interferenze Quantiche (SQUID), basato su
magnetometri.
La dimensione del Campo misurabile varia da un minimo di 2,5 ed un
massimo di 3 m, con asse verticale centrato nel cuore. La sua forma
toroidale (sotto, a sinistra) è quella considerata la più unica e
primaria dell’universo ed è quella che circonda il nostro pianeta.

Questo campo contiene un suo doppio (come una matriosca) più piccolo
posto sullo stesso asse verticale – questo perché esso è “duale” come le
energie della manifestazione – le forze + e -, ovvero Yin e Yang, ed è
quindi in grado di interagire in ogni momento con il campo
elettromagnetico circostante. Questo vuol dire che noi abbiamo
costantemente una specie di “ciambella energetica” molto estesa intorno a
noi che entra in comunicazione con quelle degli individui che
incontriamo molto prima che il contatto fisico avvenga ed è recepibile
dai soggetti che si trovano nel suo raggio di azione-comunicazione.
I cambiamenti derivanti dalle emozioni, nelle onde elettromagnetiche,
fanno variare la frequenza del battito, la pressione sanguigna e quella
sonora prodotta dall’attività del ritmo cardiaco, quindi creano una
variazione nell’emissione magnetica del campo. Essi sono percepiti da
ogni cellula del corpo; è stato dimostrato che, prelevato un campione di
Dna e portato a chilometri di distanza, generando un’emozione negativa
il filamento risponde in tempo reale, come se fosse ancora
nell’organismo di provenienza.
Si è scoperto inoltre che le emozioni positive (il cuore genera
emo-azioni, da non confondersi con sentimenti o pensieri) e la coerenza
del ritmo cardiaco hanno influenza sulla funzione corticale, facilitando
il suo funzionamento, mentre emozioni negative, soprattutto se legate
allo stress, possono influenzare e inibire la stessa capacità di
organizzazione coerente dei pensieri.
Quando creiamo un’esperienza di amore, di gratitudine o di comprensione
nel cuore, questa invia un segnale al cervello, che genera quella che
viene chiamata coerenza (coerenza cuore-cervello).

La coerenza è stata
effettivamente
misurata scientificamente come un segnale elettrico molto basso, pari a
0,10Hz, o 0,10 cicli al secondo. Dunque quando proviamo un’emozione che
crea il valore di 0,10Hz, si dice che “siamo in coerenza” ed ecco
perché si tratta di una cosa positiva: in presenza della coerenza,
diventiamo più buoni e meno aggressivi. Nello stato di coerenza, siamo
più disposti a risolvere i nostri problemi discutendone, senza
prevaricazioni. Nello stato di coerenza la forza di carattere e la
risolutezza sono molto forti, riusciamo a pensare meglio ed a risolvere i
nostri problemi. Non da ultimo, l’organismo intero risponde con un
ben-essere cellulare e la frequenza corretta. Esperimenti condotti su
malati di AIDS hanno dimostrato che i soggetti che si erano sottoposti
all’esperimento dopo sei mesi avevano avuto una significativa remissione
dai sintomi.
Per di più, determinati strati dell’atmosfera terrestre, oltre alla
terra stessa, generano ciò che oggi viene definita una “sinfonia” di
frequenze (comprese fra 0,01 e 300 hertz), alcune delle quali si
sovrappongono alle frequenze create dal cuore mentre comunica col
cervello. È proprio questo rapporto apparentemente antico e quasi
olistico fra il cuore umano e lo scudo che rende possibile la vita sulla
terra ad aver generato una splendida teoria e il progetto che la sta
esplorando. Detto in parole usate dai ricercatori di HeartMath®
Institute, il rapporto fra il cuore umano e il campo magnetico terrestre
indica che «una intensa emozione collettiva esercita un impatto
misurabile sul campo geomagnetico della Terra».
Quali sono le implicazioni possibili? Se possiamo imparare il linguaggio
del cuore — lo stesso che lo scudo protettivo magnetico della terra
riconosce e al quale risponde — allora possiamo partecipare agli effetti
che il campo esercita su ogni forma di vita. Non da ultimo, il cuore è
il tramite tra la vita e la morte, la nostra più grande paura.
Questi studi ed altri condotti dal fisico Dan Winter ci dicono che alla
momento del trapasso, questo campo del cuore si ritira piano piano fino a
scomparire (in circa un’ora, cioè quanto dura la funzionalità della
ghiandola pineale) e permette lo scambio totale delle informazioni
finali dell’essere stesso con gli elettroni e gli atomi, che lo
compongono e che andranno a fare parte di altre forme (sostanze, corpi
ecc.). “Quando il vostro cuore fa risuonare la musica dell’amore,
corrispondente alle armoniche del vostro battito cardiaco nell’ECG”,
afferma Dan Winter “potete misurare gli effetti di questa coerenza sul
vostro DNA. L’emozione del vostro cuore che imparaa cantare
coerentemente è in realtà ciò che intreccia o giuda le parti del DNA ad
annidarsi, allo scopo di programmarlo ed informarlo. L’emozione coerente
controlla il vostro DNA”. Ed è questa informazione ciò che ci portiamo
da una vita all’altra: forse per questo “quando viene concepito un
bambino, il cuore umano inizia a battere prima che il cervello si sia
formato”.
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Il fisico Dan Winter |
Un apparecchio per misurare lo stato di coerenza del cuore.
Ora viene spontaneo chiedersi.”Ma come si fa a generare questa frequenza
ed a sapere quando realmente riesco ad essere in questo stato?. Sempre
l’HeartMath® Institute (sito web: http://www.heartmath.org/)
commercializza un’applicazione, dal nome Freeze Frame, che monitorizza
lo stato di onde generate; essa è disponibile per computer ed oggi anche
come applicazione per cellulari IPhone. Ci sono anche altri programmi
che fanno lo stesso servizio: il più completo, molto complesso e
costoso, è quello messo a punto da Dan Winter.
L’esperienza di chi ha provato a cimentarsi con questa pratica, è che
tale “stato di coerenza“ avviene centrando la propria attenzione sul
cuore. Generando una gioiosità pacata, si avverte in quel momento un
senso di profonda pace, uno stato consapevole, non meditativo profondo,
presente, ma senza pensieri persistenti; infatti, dato che il programma
legge anche il tipo di onde cerebrali generate, quando si sconfina nel
pensiero attivo o nello stato di meditazione profonda, la coerenza
cessa.
Un allenamento costante permette di generare coerenza anche conversando o
espletando normali attività fisiche. E per generare quello stato unico –
come tutti noi siamo meravigliosamente unici – ognuno di noi ha il suo
specifico modo! Vi riporto quello di un bambino di circa dieci anni che
volle provare l’apparecchio, andando in coerenza dopo qualche minuto;
quando gli chiesi cosa aveva fatto per accendere la lucina verde lui mi
rispose: “Cantavo dentro”.
di Daniela Ghirardi
http://www.karmanews.it/1198/il-cuore-intelligente/