venerdì 26 giugno 2015

La Vita è un Grande Viaggio

La Vita è un Grande Viaggio. È il coraggio di osare e di fare scelte che le dà forma.

 

La vita di ognuno di noi è un grande viaggio. Ognuno lo compie secondo l’impulso innato del proprio cuore: sarà la fede… Sarà un ideale… Sarà la ricerca di risposte o il bisogno di lasciare un impronta del proprio passaggio prima di consegnare la propria vita all’oblio della morte. Durante questo viaggio ci saranno molti che si lasceranno trascinare dall’onda, ma non sperimenteranno mai la forza della vita in tutto ciò che essa ha da offrire a chi osa aprirsi ad essa.

 

Ci saranno anche coloro che compiranno questo grande viaggio determinati di trovare la direzione… per trovare il traguardo. E per ognuno vi è un traguardo speciale. Chi avrà il coraggio di mettersi in cammino, di uscire dalla propria zona di conforto, farà delle scelte, correrà dei rischi. A volte sbaglierà strada, cadrà e avrà la sensazione di essersi perso. Arriveranno i momenti temuti di notte oscura in cui tutto sembra essere stato compiuto invano, dove nulla ha avuto senso.

 

E’ il coraggio di questi momenti, nel fare delle scelte, nell’osare il rischio, che la vita prende forma. Chi possiede questo coraggio non è più forte né meglio degli altri, ma diventa più consapevole e umile, perché ha conosciuto il prezzo della vita.

E saranno queste scelte a dare forma alla sua vita, a creare e irrobustire la sua umanità e lo spazio DELL’INTERIORITÀ dove si diventa umani, insieme agli altri e mai come dei solitari. Sarà la capacità di fare scelte, di assumersene la responsabilità e di rialzarsi dopo ogni caduta, riconoscendo con umiltà e onestà anche gli errori, ciò che farà della vita veramente IL Grande Viaggio verso la Meta e che farà di chi lo compie un vero Uomo o Donna.

 

Per un cristiano questo Grande Viaggio è l’avventura più affascinante, perchè coincide con la ricerca del Padre, e la sua scoperta nell’esperienza dell’incontro con il Risorto, e della esperienza dello Spirito di Dio nell’intimo della propria vita e della propria storia personale e relazionle.

Per un cristiano, Dio Padre è la nostra Meta, il nostro Traguardo; Cristo la nostra Via, la Luce che illumina il passo, la Verità che svela la nostra verità; lo Spirito il vento di Dio che ci sospinge dal di dentro nel Viaggio come le vele di una nave in navigazione.

Beato chi sentirà nella propria vita il Vento dello Spirito…

 (E.C.)

giovedì 11 giugno 2015

Le leggi dell'Amore


Le Leggi dell'Amore

Questo articolo fa parte del percorso gratuito "Holos", preparato dal Dott. Nicola Saltarelli
per migliorare la propria esistenza ad ogni livello (spirituale, mentale, relazionale, emotivo, fisico, economico)
Una corretta visione dell'amore e la capacità di sviluppare relazioni veramente sane ed appaganti sono presupposti indispensabili per un'esistenza realizzata. Purtroppo esiste un grande fraintendimento sul significato dell'Amore e su ciò che è legittimo o meno chiedere al nostro partner. Spesso si ritiene che il rapporto affettivo vada vissuto in maniera del tutto spontanea, ma questo è vero solo quando ciascun partner ha fatto un ottimo lavoro di pulizia emozionale e di crescita personale.
Se, invece, le tue storie affettive sono costellate di insuccessi e dolore, allora significa che devi studiare ed applicare i principi su cui si basa un "Amore Sano". Hai bisogno, cioè, di conoscere la vera natura dell'affettività, le differenze nella comunicazione tra uomini e donne e devi imparare a rapportarti al meglio con te stessa/o e la polarità opposta (questo è vero sia nelle relazioni eterosessuali che in quelle omosessuali, dove comunque esiste una polarità più femminile o più maschile nei due partner).
Il problema più grande dei rapporti di coppia è che ci si cala in una relazione avendo fatto uno scarso o nullo lavoro su sé stessi, il che complica moltissimo le dinamiche che necessariamente si verificheranno (anche in una relazione sana). Andremo adesso a vedere come superare gli errori fondamentali che vengono fatti in ambito affettivo e come, finalmente, poter realizzare una relazione veramente felice.
La cosa da tenere sempre a mente è che le relazioni richiedono impegno! Se non sei disposta/o ad impegnarti, a sbagliare, a metterti in discussione, a crescere insieme all'altro/a, a tollerare i piccoli difetti, a comunicare e ad imparare ad ascoltare davvero il tuo partner… forse non sei veramente pronta/o per una relazione di coppia. Ma puoi diventarlo. Nel momento stesso in cui avrai voglia di applicarti ed impegnarti a fondo in questo aspetto della Vita. L'Amore è l'unione di due poli che stanno tra loro in una reciproca relazione di complementarietà ed opposizione.
L'intero Universo si basa sul rapporto tra le polarità (luce-ombra, giorno-notte, spirito-materia, manifesto-immanifesto, maschile-femminile). Nella filosofia Taoista è proprio l'Eterna Danza dello Yin e dello Yang che genera tutte le cose su cui i nostri sensi si possono poggiare. Essendo queste forze sia opposte che complementari, non è affatto semplice bilanciarle ed armonizzarle tra loro. E' come voler mescolare assieme dell'acqua e dell'olio (che simbolicamente rappresenta l'elemento fuoco). E' possibile ma ci vogliono le adeguate conoscenze e la dovuta maestria. Non è un'abilità che si sviluppa in breve tempo.
L'Amore va considerato più un traguardo che un punto di partenza. Il percorso di Vita può essere interpretato proprio come un Viaggio alla riscoperta del significato più autentico dell'Amore, un viaggio verso un'Unità di livello sempre maggiore (con noi stessi, con gli altri, con la Natura, con Dio). Non è certo un caso che in Occidente Gesù abbia fatto dell'Amore l'emblema della sua vita e predicazione ed in Oriente il Buddha abbia identificato nella Compassione (Karuna) una chiave per la Liberazione.
La spiritualità (da non confondere con la religiosità) può essere concepita come la ricerca dell'essenza più autentica di noi stessi e della Vita: un viaggio alla scoperta dei principi di Bellezza, Bontà e Verità. Il significato dell'Amore è di natura spirituale. Questo va compreso, se vogliamo davvero realizzarci in una relazione. Il rapporto di coppia è solo un riflesso di un percorso che conduce alla scoperta di uno stato di Unità più elevato.
Quando l'amore umano viene vissuto solo in modo materiale e grossolano, più che elevare trascina verso il basso, più che unire divide. Infatti quando ci proiettiamo su di un'altra persona e ne diventiamo dipendenti, siamo solo una metà di noi stessi e non più un intero (ecco la famosa "mezza mela"). Questo non significa che è indispensabile avere una costante attenzione verso la dimensione spirituale (a qualcuno potrebbe non interessare affatto), ciò che è importante, però, è essere consapevoli che dietro alle dinamiche biologiche, psicologiche e sociali esistono delle leggi spirituali precise e che dobbiamo porci in armonia con tali leggi, tutto qua!
"Nessuno può completarci. Dobbiamo essere noi a completare noi stessi.
Se non ci riusciamo la ricerca dell'amore diventa autodistruzione. E noi ci illudiamo che questa autodistruzione sia amore..." Erica Jong ("Paura di volare")
Per prima cosa, nel rapporto con l'altra polarità sessuale, dovremmo sapere che quello che stiamo cercando è un senso di completezza. Ciò che vediamo al di fuori è solo uno specchio di aspetti di noi non completamente manifesti (in estrema semplificazione: la dimensione femminile nell'uomo e quella maschile nella donna) e l'esterno ci è di aiuto per indirizzarci verso il contatto con tali aspetti.
Dobbiamo amare, onorare ed essere grati a chi ci offre lo specchio di cui abbiamo bisogno, ma non dobbiamo cadere nella trappola di rimanerne fascinati e "adorare lo specchio", dimenticandoci della nostra integrità interiore. Dice un proverbio Zen: "Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito!". E tu, in amore, preferisci essere saggio o stolto?
Chi non tiene presente questo presupposto potrà solo riconoscere all'esterno di sé qualcosa che lo rende completo e l'unico modo possibile per fissare tale percezione di completezza sarà quello di tenere stretta a sé la persona che la rimanda. Ma così si alimentano la proiezione, l'attaccamento e la gelosia e l'altra metà diventa indispensabile alla propria sopravvivenza. Un'eventuale separazione potrà solo essere fonte di grande dolore e venire vissuta come inaccettabile. Come si può, infatti, vivere lacerati a metà, incompleti e divisi da se stessi?
Riassumendo: da un punto di vista sia psicologico che spirituale l'unione tra donna e uomo rappresenta il ricongiungimento tra l'aspetto femminile dell'essere (Anima) ed il suo aspetto maschile (Animus). Poiché non siamo in grado di riconoscere la nostra completezza interiore, cerchiamo nell'altro ciò che percepiamo inconsciamente mancante in noi stessi (che in realtà va solo ricontattato ed espresso).
In amore ci facciamo reciprocamente da specchio di parti inespresse
e questo dona la sensazione di trovare la completezza nel contatto con l'altro/a
Purtroppo, cercare la soluzione all'esterno del nostro sentirci incompleti, non è affatto una soluzione. Non bisogna essere una mezza mela, ma una mela intera e questo si realizza innanzitutto imparando ad amare se stessi!
Solo allora potremo trovare una persona altrettanto matura con cui fare il miglior cammino assieme. Questo cammino potrà durare tutta la vita oppure un periodo di tempo più limitato, ma l'eventuale separazione non ci lascerebbe zoppi o divisi, poiché se mai dovesse avvenire accadrebbe con autoresponsabilità e con la consapevolezza che l'Amore provato resterebbe sempre con noi. Sentiremmo certamente del dolore, ma saremmo consapevoli che il tempo naturale per camminare assieme era finito e non sentiremmo la necessità di farne un tragedia, piuttosto ci orienteremo sugli elementi positivi che l'esperienza ci ha donato.
«Se ami saprai che tutto inizia e tutto finisce e che c'è un momento per l'inizio
e un momento per la fine e questo non crea una ferita.
Non rimani ferito, sai che quella stagione è finita. Non ti disperi, riesci a comprendere
e ringrazi l'altro: "Mi hai dato tanti bei doni, mi hai donato nuove visioni della vita,
hai aperto finestre nuove che non avrei mai scoperto da solo.
Adesso è arrivato il momento di separarci, le nostre strade si dividono".
Non con rabbia, non con risentimento, senza lamentele e con infinita gratitudine,
con grande amore, con il cuore colmo di riconoscenza.
Se sai come amare, saprai come separarti.»
Osho
Esistono, quindi, due tipi di amore: uno che fa cadere verso il piano egoico della dualità e del conflitto (non a caso in inglese si dice "to fall in love", cioè "cadere in amore") ed uno che eleva verso le dimensioni dell'Anima (potremmo coniare il termine "to elevate in Love" cioè "elevarsi in Amore").
Nelle definizioni date dallo psicologo Abraham Maslow si parla di:
D-Love - Deficiency Love (amore da deficienza)
B-Love - Being Love (amore per l'essenza dell'altro).
Il primo tipo di amore [D-Love] è appunto l'amore "insano", ma che soprattutto potremmo definire immaturo. E' uno stadio dell'affettività che va superato. E' un amore tipico della mentalità adolescenziale e più romanticheggiante, ad esempio l'amore delle telenovela, delle soap opera, della collana "Harmony" (per intenderci). Si basa sull'incompletezza e sull'appoggio sull'altro/a per colmare i propri deficit. E' caratterizzato da dipendenza e possessività.
Il secondo tipo di amore [B-Love] si basa sulla maturità, sull'aver trovato un proprio centro ed un proprio equilibrio (dinamico). E' un amore capace di donare con gioia e libertà, più che di prendere o di aggrapparsi disperatamente a qualcuno. Origina dal sapere amare se stessi e automaticamente diventa la capacità di amare l'altro nella sua interezza. Il B-Love ci mette sulla strada per arrivare a provare compassione per ogni essere vivente (Amore Incondizionato). In questa accezione dell'amore non ci si considera incompleti ed in cerca della propria "metà", bensì ci si sente completi e in questa completezza siamo disponibili a cogliere la meravigliosa opportunità di vivere assieme ad un altro essere, possibilmente che conosca ed incarni gli stessi principi.
Nel quotidiano noi ci innamoriamo delle persone che riteniamo idonee alla nostra proiezione affettiva, il vero modello è dentro di noi e la persona esterna è solo un supporto! Se noi togliamo la proiezione a quella stessa persona di cui, magari, anni prima eravamo follemente innamorati… ecco che non ci dirà più nulla. E' un'esperienza molto comune e la dice lunga di come l'esteriorità faccia solo da specchio all'interiorità. Ecco cosa afferma al proposito Osho nel libro "Cogli l'attimo" (Ed. Feltrinelli):
"Se dico ‘Io ti amo'. La sensazione ordinaria è che tu sia la fonte del mio amore. In realtà le cose non stanno così: io ne sono la fonte tu sei solo uno schermo sul quale io proietto il mio amore. Tu sei un semplice schermo, io proietto il mio amore su di te e dico che sei tu la fonte del mio amore ma questa è una finzione; sono io che raccolgo la mia energia d'amore e la proietto su di te. In quell'energia d'amore proiettata tu diventi degno d'amore, per qualcun altro potresti non esserlo, per qualcun altro potresti addirittura essere odioso."
Ogni uomo possiede già un'immagine interiore del femminile ideale e quando trova
una donna idonea alla proiezione della sua immagine interna si innamora di lei
Ogni donna possiede già un'immagine interiore del maschile ideale e quando trova
un uomo doneo alla proiezione della sua immagine interna si innamora di lui
Quando poi un partner infrange le aspettative - oltre una certa misura - ecco che viene ritirata la proiezione, si stacca il "post-it" ed è in quel momento si dice che non si è più innamorati.
La maggior parte delle persone fa dell'amore una sorta di disperata ricerca dell'uomo o della donna giusti per sé. Chi conosce i principi che stiamo trattando capisce, invece, che il successo in amore dipende sostanzialmente dal rapporto che si ha con se stessi!
Se il mondo esteriore riflette il mondo interiore, di fatto non otterremo all'esterno ciò che prima non abbiamo conquistato all'interiore di noi stessi. Per trovare una persona che ci voglia bene sinceramente dobbiamo prima volercene noi, per ricevere rispetto dall'esterno dobbiamo prima imparare noi a rispettarci (e rispettare noi per primi gli altri). D'altronde, perché mai una persona dovrebbe amarci se noi stessi non ci riteniamo degni di essere amati? Questo tema è particolarmente sentito dalle donne, dove spesso la scarsa autostima e il disamore verso se stesse generano delle relazioni completamente insane. Il bestseller "Donne che amano troppo" approfondisce proprio questa tematica, che vediamo subito in sintesi qua di seguito.

DONNE CHE AMANO TROPPO