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venerdì 16 marzo 2018

LA SENSIBILITA' PSICHICA e la sua attivazione

LA SENSIBILITA' PSICHICA e la sua attivazione

Cos'è la SENSIBILITA' PSICHICA?
I Tibetani l'hanno chiamata "terzo occhio", i parapsicologi "percezione parasensoriale" e gli psicologi "sesto senso". Baba Bedi diceva che queste denominazioni non sono corrette perchè riducono le funzioni di questa facoltà alla sola percezione, invece essa esplica quattro funzioni diverse.
Quindi l'ha chiamata Sensibilità Psichica sottolineando che non è un organo di senso ma un organo del sistema vibrazionale o campo energetico che consente di percepire l'Unità del Tutto.

-La prima funzione della Sensibilità Psichica è di attivare la capacità di percezione totale attraverso cui possiamo conoscere la realtà di un evento, di una situazione, di un oggetto ecc. fino alla conoscenza della Realtà Ultima. 

-La seconda funzione permette di eliminare i limiti imposti dallo spazio e dal tempo. Consente, quindi, di sondare l'invisibile. Infatti nulla è troppo lontano nel tempo o nello spazio e tutto può rientrare nell'orbita della sua percezione.

-La terza funzione si esplica nel processo di autoconoscenza che generalmente viene chiamato interiorizzazione.
Noi comunichiamo sempre, anche se in modo molto superficiale, con la parte fisica (prima di mangiare osserviamo se abbiamo fame, prima di andare a dormire sentiamo se abbiamo sonno, ecc) ma non con la nostra totalità. Infatti non siamo coscienti dell'energia che ci anima e del suo movimento continuo, dei suoi percorsi, del suo centro, delle sue funzioni, delle sue molteplici capacità, ecc. La Sensibilità Psichica ha accesso alla totalità del nostro essere e, tra l'altro, permette di scoprire i TALENTI, le capacità, che abbiamo a disposizione per realizzarci

-La quarta funzione permette di attivare i Talenti, affinchè siano vissuti pienamente.

Baba Bedi diceva che la Sensibilità Psichica non è attiva in tutti gl'individui. Fino a pochi anni fa, infatti, era un privilegio dei Santi e degli Illuminati, ora con l'inizio dell'Età dell'Acquario è giunto il momento che quest'organo funzioni in tutti gli individui perchè tutti sono destinati a diventare degli esseri umani totali. E l'essere umano non è totale se un organo del sistema vibrazionale non è attivo, anche se si tratta di un solo organo. 

In cosa consiste l'ATTIVAZIONE ALLA SENSIBILITA' PSICHICA?
L'attivazione alla sensibilità psichica si fa una sola volta nella vita e si attua in cinque incontri individuali, generalmente con cadenza settimanale. Baba ha insegnato due tecniche specifiche: una per gli adulti ed una per i bambini. Entrambe queste tecniche offrono importanti indicazioni affinchè la persona diventi sempre più consapevole delle proprie urgenze e delle capacità che ha a disposizione per soddisfarle.

Una volta attivata, la sensibilità psichica stimola le capacità positive dell'individuo e le rende attive.

LA RICERCA DEI TALENTI
Al termine dell'attivazione l'operatore fa la Ricerca dei Talenti antichi e nuovi. Tali capacità o talenti, se vissute pienamente, favoriscono l'evoluzione, lo sviluppo della personalità e la piena realizzazione dell'individuo.

I Talenti sono di due tipi: Antichi e Baby.
I Talenti Antichi fluiscono da esistenze precedenti l'attuale vita, esistono come entità dentro di noi. Se non vengono vissuti causano problemi, principalmente di tre tipi.
Nell'interiorità dell'Essere Umano i Talenti Antichi repressi reagiscono creando:
- irrequietezza e forte tensione apparentemente immotivata. Dopo essersi agitati e dibattuti, i talenti repressi si abbattono, stanchi, senza più forze proiettando depressione nell'animo umano; di conseguenza si oscilla tra tensione e depressione, depressione e tensione.
- incostanza. Qualunque cosa una persona voglia fare non riesce a metterci il cuore completamente, non vi è cosa in cui riesca ad applicarsi, cambia strada nella vita continuamente e non porta mai nulla a termine. Diventa così preda di complessi senza comprendere che tali situazioni non sono create dall'incapacità, ma dal gioco crudele delle sue vere capacità che, sentendosi soffocate, protestano, come se dicessero: "perchè non usi noi, che siamo le tue capacità, le tue potenzialità?" 
- ombre scure nei legami sentimentali. Dubbi e conflitti continui distruggono gli affetti e ci si colpevolizza l'un l'altro, senza capire che il vero problema è legato alle capacità non vissute.
La logica, in fondo, è semplice: come può essere felice la vita sentimentale se non c'è equilibrio in sè stessi? Se non si vivono le proprie potenzialità ed i propri talenti, che sono la nostra vera essenza?

Talenti Baby
I talenti detti Baby devono essere conosciuti e coltivati. Vengono dalle emanazioni planetarie nel momento del concepimento nell'attuale vita, e anche se non sono vissuti subito, non creano in genere grandi problemi.

Quali possono essere i Talenti?
I Talenti possono essere di ogni genere: danza, pittura, poesia, teatro, scultura ma anche architettura, fisica, astronomia, ricerca scientifica, botanica, giardinaggio, cucina... Ed anche legati alla percezione psichica: medianità, chiaroveggenza, radioestesia, capacità di guarire, contemplazione, capacità di comunicare con gli esseri della natura, ecc.

SURYA NAMASKARA:
il suo coronamento pratico e’ nella pratica di surya namaskara. Il termine sanscrito surya significa sole e namaskara saluto o adorazione. Per questo la pratica è nota come il ‘saluto al sole’.
È stato sviluppato in India migliaia di anni fa da saggi illuminati, che prescrissero la sua pratica a tutti come parte integrante della vita quotidiana.

lunedì 16 giugno 2014

TELEPATIA

La telepatia, o trasmissione del pensiero, è la capacità di comunicare senza bisogno di usare le parole.

Poiché nella comunicazione telepatica non si adoperano i sensi fisici, la telepatia è considerata un evento paranormale e, quando si manifesta spontaneamente, spesso non viene riconosciuta.

Nella nostra quotidianità, però, è un fenomeno molto normale e tutti quanti la utilizziamo comunemente, anche se non ne siamo consapevoli.

  • Usiamo la telepatia quando sappiamo qualcosa prima che ci sia detta a parole.

  • Usiamo la telepatia quando interpretiamo i sentimenti degli altri.

  • Usiamo la telepatia quando sentiamo di non poterci fidare di qualcuno nonostante le sue buone maniere (oppure di poterci fidare nonostante le circostanze sfavorevoli).

  • Usiamo la telepatia quando intuiamo le risposte a domande su temi per noi ancora sconosciuti.

  • Usiamo la telepatia quando diamo credito al nostro sesto senso.

La telepatia è la prima forma di comunicazione che gli esseri umani sperimentano alla nascita.

Nel ventre materno, tra mamma e bambino si stabilisce una profonda intesa.

Dopo il parto, questo dialogo impalpabile continua a esistere e permette alla madre di conoscere i bisogni del suo piccolo e di accudirlo efficacemente.

In termini tecnici, la trasmissione telepatica che avviene tra madre e figlio durante il primo periodo della vita, è chiamata: preoccupazione materna primaria e gli psicologi la ritengono indispensabile per la sopravvivenza dei cuccioli.

Con la crescita, gli esseri umani si abituano a usare il linguaggio e le capacità telepatiche pian piano vengono dimenticate.

Madri e figli, però, hanno spesso fenomeni di trasmissione del pensiero perché, anche se inutilizzata, la telepatia è una potenzialità che non si estingue e che si manifesta spontaneamente durante le emergenze della vita.

Tutti gli animali, invece, usano la telepatia come forma di comunicazione, sia tra membri della stessa specie che fra specie diverse.

Lo studioso di cavalli, Henry Blake, ha dimostrato come la comunicazione tra questi animali avvenga soprattutto mediante la telepatia.

Le sue ricerche sono illustrate nel libro – Parliamo con il cavallo – che oggi è diventato un best seller conosciuto in tutto il mondo.

A conferma dei suoi studi, Henry era capace di cavalcare restandosene muto e con le braccia conserte, senza utilizzare briglie, frustino o speroni, e di arrivare a destinazione soltanto trasmettendo mentalmente al suo cavallo le immagini della strada che intendeva percorrere.

Anche Rupert Sheldrake ha studiato approfonditamente la comunicazione telepatica.

Nel libro: – I poteri straordinari degli animali – dimostra come gli animali, grazie all’uso spontaneo della telepatia, riescano a sapere con precisione cose che altrimenti non potrebbero conoscere.

L’animale uomo, però, ritiene che il linguaggio sia l’unica forma di comunicazione, lo spartiacque tra l’intelligenza, la civiltà, la coscienza e l’ottusa stupidità animale fatta principalmente d’incoscienza.

E, su questi presupposti, legittima a se stesso il diritto di usare qualunque altra forma di vita che, proprio perché priva di linguaggio, considera anche priva di diritti.

Nella nostra cultura, non è possibile ammettere l’esistenza della telepatia senza scardinare il pensiero specista e prevaricatore su cui abbiamo fondato la società.

Per noi uomini, infatti, è ancora impossibile ammettere che anche gli animali parlino e utilizzino una modalità comunicativa altrettanto valida della nostra.

Questo pregiudizio ci porta a negare la telepatia.

Così, in genere, chi vive episodi di trasmissione del pensiero tende a non riconoscerli e a giustificare con l’utilizzo dei cinque sensi le informazioni ottenute telepaticamente.

Ammettere l’esistenza della telepatia come forma abituale di comunicazione, significherebbe riconoscere implicitamente anche la prepotenza e la violenza del nostro stile di vita. E questo per molti è ancora troppo doloroso da accettare.

Abbiamo sotto gli occhi tanti esempi di telepatia, sia tra noi esseri umani che con i nostri animali, ma non li riconosciamo e preferiamo convincerci che ci sia sempre una giustificazione fisica dietro allo svolgersi degli eventi.

Se il nostro cagnolino scodinzola e ci aspetta davanti alla porta, mentre ancora stiamo percorrendo la strada di casa, preferiamo credere che abbia sentito il rumore dell’auto o dei nostri passi, piuttosto che notare le sue capacita telepatiche.

Eppure chiunque abbia un cane sa benissimo che solo pensare al bagnetto o al veterinario, fa correre il nostro cucciolo peloso a nascondersi sotto il letto.

Mentre basta decidere di andare a spasso, per trovarlo scodinzolante e felice davanti al guinzaglio.

E questo avviene anche quando ce ne stiamo in silenzio con i nostri pensieri, senza proferire parola e senza compiere alcun gesto.

E’ sufficiente soltanto immaginare il bagnetto, il veterinario o la passeggiata, per suscitare nel nostro amico a quattro zampe il comportamento conseguente.

Provare per credere!

Interagire con gli animali è un’ottima palestra per esercitare la telepatia.

Infatti, gli animali comunicano telepaticamente trasmettendo immagini.

Leggono le nostre immagini mentali e ci inviano le loro.

Naturalmente, per noi creature umane civilizzate è difficile avere immagini vivide e pregnanti perché, spesso, le parole occupano tutto lo spazio dei nostri pensieri.

Chi possiede una personalità creativa, però, di solito ha un buon contatto con le immagini interiori ed è spontaneamente portato alla telepatia (in genere queste persone piacciono ai bambini e agli animali).

Quando riusciamo a superare la presunzione di essere l’unica razza dotata d’intelligenza e ci rapportiamo agli altri esseri viventi con un atteggiamento diverso, possiamo provare a comprendere il loro modo di comunicare aprendo la mente alle immagini che trasmettono.

Naturalmente, per sperimentare la comunicazione animale, bisogna essere disposti ad abbandonare i nostri codici almeno per qualche tempo.

Ci vogliono pazienza ed esercizio per usare la telepatia intenzionalmente e in modo efficace, è come imparare a parlare una lingua diversa.

Scoprire queste potenzialità permette di riappropriarsi di una forma di comunicazione, essenziale e diretta, fatta di emozioni e di sensazioni, in contatto con le verità del cuore più che con le logiche della mente.

La telepatia è un modo di essere e di sentire la vita che crescendo abbiamo dimenticato, ma che appartiene a tutti e che tutti possiamo decidere di utilizzare.

La comunicazione telepatica, però, risponde prevalentemente a determinati requisiti. Primo fra tutti: la relazione.

Come spiegano Henry Blake e Rupert Sheldrake: per avere un’efficace trasmissione del pensiero bisogna che ci sia un legame.

Più intensa e più grande è l’unione tra due esseri, maggiore sarà anche la loro comunicazione telepatica.

La telepatia, dunque, è il linguaggio del cuore.

Parlarsi senza usare le parole rappresenta una possibilità dell’amore e avviene più facilmente quando si è dentro un rapporto affettivo, significativo e profondo.

L’amore esprime l’anima di ciascuno. 

E per questo non c’è bisogno del linguaggio.

Basta soltanto essere in comunione, per attingere a quella fonte di conoscenza immediata ed essenziale che chiamiamo: telepatia.

Il cuore non è normale.

E’ vero.

http://carlasalemusio.blog.tiscali.it/2012/08/05/telepatia/?doing_wp_cron

mercoledì 11 giugno 2014

Veggenza, Intuito e Telepatia: l’altra dimensione dell’uomo

surrender
Nominare fenomeni  che esulano dall’ambito ordinario  con cui siamo abituati a interagire, suscita, ancora oggi, grande sospetto. Quando si parla di campo magnetico umano, stadi di coscienza o intelligenza collettiva ed emotiva, inevitabilmente si viene bollati come visionari che vivono esperienze “mistiche” indotte da sostanze allucinogene. Oppure invasati dello yoga che osservano il mondo dall’alto di  altari esoterici. Sono tanti gli argomenti che non ricevono un giusto ascolto e sono tanti i messaggi e le scoperte nel campo della scienza che rimangono confinate nei propri ambiti. Provare a rompere questi argini può portarci a cambiare la prospettiva da cui guardiamo il mondo che ci circonda, nonché l’idea che abbiamo di noi stessi.
Pensiamo al concetto di “intelligenza”: è comunemente accettata la tesi per cui la Mente dell’uomo risieda nel cervello. Non a caso la parola mente è associata al cranio. Ma se non fosse esattamente così? Alcuni anni fa, gli scienziati dell’Istitute of HeartMath, hanno  dimostrato che il cuore umano genera un campo energetico più ampio e potente di tutti quelli prodotti da qualsiasi altro organo del corpo, compreso il cervello. Infatti, il campo elettrico, misurato dell’elettrocardiogramma(ECG), è all’incirca 60 volte più grande in ampiezza di quello generato dalle onde cerebrali registrate da un elettroencefalogramma (EEG).
DownloadedFile-1La componente magnetica del campo del cuore, invece, è all’incirca 5000 volte più potente di quella originata dal cervello. Essa non è impedita dai tessuti e può essere misurata con uno strumento a Superconduzione di Interferenze Quantiche (SQUID), basato su magnetometri. Si è scoperto, infatti, che questo campo elettromagnetico ha un diametro che si estende dai due metri e mezzo ai tre metri, con l’asse centrato nel cuore, ed ha la forma toroidale.
Nel Toroide, l’energia fluisce da una estremità, circola attorno al centro e fuoriesce dall’altra parte. La si può vedere e misurare negli atomi, nelle cellule, nei semi, nei fiori e nei frutti, negli alberi, negli animali, negli umani, negli uragani, nei pianeti, nelle stelle, nelle galassie e persino nell’intero cosmo. Quante volte noi utilizziamo la parola “magnetismo” riferita a determinate persone? Lo scienziato e filosofo Arthur Young ha affermato che un toroide rappresenta un processo e non solo una forma, ed è “l’unico modello di energia o dinamica che può autosostenersi, ed è fatto della stessa sostanza che lo circonda, come un tornado, un anello di fumo nell’aria o un vortice nell’acqua”. Nella fisica delle particelle, la forma del toroide è nota per fornire un ambiente ideale all’interno del quale accelerare le particelle. Non è un caso che la forma dell’accelleratore di particelle sia toroidale.
La ricerca di base presso l’Istituto di Heart Math (*) dimostra anche che “le informazioni riguardanti lo stato emotivo di una persona sono trasmesse in tutto il corpo attraverso il campo elettromagnetico del cuore. I modelli ritmici dei battiti del cuore cambiano in modo significativo quando sperimentiamo emozioni diverse. Le emozioni negative, come la rabbia o la frustrazione, sono associate ad un irregolare e disordinato modello incoerente nei ritmi del cuore. Al contrario, i sentimenti come l’amore e l’apprezzamento, sono associati con una superficie liscia e ordinata, creando un modello coerente di attività ritmica del cuore”
pulzalomagnes-terapia-elveTutti noi siamo portati a considerare il cuore come una pompa che lavora in maniera meccanica. Questo straordinario organo invece, è capace di agire, attraverso questo campo, come un segnale sincronizzatore tra il cuore stesso, il sistema nervoso ed il cervello, in maniera analoga all’informazione portata dalle onde radio. E in questo modo comunica costantemente con il resto del corpo attraverso il sistema nervoso, campi elettromagnetici, ormoni ed altre reazioni chimiche ed onde di pressione sanguigna. Ma non solo. I vari campi, quello dell’uomo, delle piante, degli animali, della Terra, comunicano tra loro. 
Consideriamo ad esempio la veggenza, intesa come capacità di premonire o predire il futuro. Se è vero che i campi magnetici sono in comunicazione tra loro scambiandosi continue informazioni è dunque possibile che il cuore, così come il nostro corpo, capti tutta una serie di messaggi che provengono dal mondo esterno. Si pensi che uno studio  ha messo in evidenza la capacità dell’uomo di riuscire ad avvertire o intuire con alcuni secondi di anticipo acuni eventi emozionali.
A questa ricerca hanno partecipato 26 adulti, uomini e donne e ad ognuno di loro venivano fatte vedere 45 fotografie su uno schermo, di cui solo 15 provocavano uno stimolo emozionale (immagini forti di animali aggressivi o calamità e aggressioni). La curva di decelerazione del battito cardiaco, in risposta al prestimolo emozionale, cominciava a divergere 4,8 sec.  prima dell’evento, confrontato al prestimolo neutro. Il segnale ricavato dall’encefalogramma  in risposta al prestimolo emozionale mostrava un aumento circa 3,5 secondi prima del verificarsi dello stimolo: questo significa che il cervello conosce la natura del futuro stimolo e che  la differenza tra i due eventi ci dice il cuore riceve l’informazione circa 1,3 secondi prima del cervello. Risulta chiaro, allora, che una significativa decelerazione del battito cardiaco si ha in risposta a un prestimolo emozionale. Le conclusioni di questo studio dicono che il nostro apparato percettivo continuamente fa lo scanner del futuro.
Tutto ciò ci porta a riflettere su quanto ci sia ancora da conoscere sul nostro cuore e il nostro corpo. Se è vero che il campo del cuore agisce come un’onda portante di informazioni nel corpo e fuori di esso, allora è vero che siamo tutti connessi l’un l’altro, e molto più intimamente di quanto siamo abituati a ritenere. Si pensi che i satelliti ambientali operativi geostazionari (GOES) che orbitano intorno alla Terra hanno captato un aumento del magnetismo terrestre durante eventi di focalizzazione globale, come la morte della principessa Diana, o l’attacco alle Torri Gemelle: quel giorno, quindici minuti dopo il primo attacco, i satelliti evidenziarono un forte picco di intensità del campo geomagnetico della Terra, che superò di quasi cinquanta unità (nanotesla) qualunque altro rilevamento precedente.

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I ricercatori  di HeartMath e molti altri autorevoli scienziati credono che esista un rapporto fra il cuore umano e il campo magnetico terrestre, e sostengono che «una intensa emozione collettiva possa esercitare un impatto misurabile sul campo geomagnetico della Terra». Siamo insomma tutti interconnessi, come in una grande sinfonia di frequenze.
Sarebbe interessante  provare a sintonizzare nello stesso momento una grandissima parte della popolazione del nostro pianeta su un’emozione positiva e misurare l’impatto sul campo energetico della Terra. Oggi, la tecnologia è in grado di misurare tutto ciò. Che forse potrebbe essere utile a farci acquisire la consapevolezza dei limiti che ancora abbiamo e che  fenomeni come la telepatia, la guarigione a distanza, la veggenza e tutto ciò che va al di là del tempo e dello spazio, non sono frutto di poteri paranormali solo di alcuni eletti o di sciamani e sensitivi, ma un potenziale ancora sconosciuto dentro ognuno di noi.
*Fonte: Applications of Bioelectromagnetic Medicine (Applicazioni cliniche di Medicina Elettromagnetica), PJ. Rosch e M.S. Markov,New York 200-t – Istitute of HeartMath®  - www.heartmath.org

sabato 31 maggio 2014

Esercizi per aumentare la percezione extrasensoriale

Come sviluppare la PES

Con l'allenamento, il controllo mentale permette di entrare in livelli mentali profondi e rimanere coscienti, riuscendo a visualizzare eventi quasi come fossero reali, che ci offrono i cinque sensi fisici. Dopo il tuo primo successo, inizierai ad avere più fiducia nella tua immaginazione.

Oggi non si mette i dubbio l'esistenza della Percezione extrasensoriale, PES. Si tratta di informazioni passate, del presente o del futuro, provenienti da un punto vicino o distante, che si percepisce con un sistema sensoriale che va oltre i cinque sensi.
Il Controllo Mentale non si limita a percepire, ma proietta la coscienza nel punto in cui si trova l'informazione desiderata. Per questo motivo di parla di Proiezione Effettiva Sensoriale, per riferirsi a qualcosa di più di quello che, in generale, si intende per PES.

Le tecniche di controllo mentale insegnano a sviluppare la PES in 4 sessioni:

  1. Prima Sessione: Si inizia con un semplice esercizio di immaginazione visiva. In uno stato profondo di meditazione, ti proietti davanti alla tua casa e immagini di essere lì. Annota tutto quello che vedi prima di entrare dalla porta principale, per arrivare nel salotto. Osserva questa stanza di notte, con la luce accesa e di giorno, con i raggi del sole che entrano dalle finestre, studiando tutti i dettagli che puoi ricordare. Poi tocca la parete ed entra in esse. Esamina il loro interno, la luce, gli odori, la temperatura e la solidità dei materiali. Quando sei di nuovo fuori dalla parete e di fronte ad essa, cambia il suo colore in nero, rosso, verde, azzurro, viola e poi ritorna al colore originale. Alza una sedia, che in questa dimensione non ha peso, e mettila sulla parete, mentre cambia di nuovo colore.
    Fai lo stesso con un'anguria, un limone, un'arancia, tre banane, tre carote e una lattuga.
    Qual è il senso di questa sessione?
    Solo lasciare che la mente logica ceda il posta alla mente immaginativa. La mente immaginativa, rafforzata da questa serie di esercizi di visualizzazione, potrà fare di più e allo stesso tempo si svilupperanno dei poteri psichici.
  2. Seconda Sessione: Nella seguente sessione ti proietterai mentalmente in cubi o cilindri di metallo in cui esaminerai la luce, l'odore, il colore, la temperatura e la solidità, tutto ad un ritmo accelerato per evitare che la logica interferisca.
    Poi, esaminerai un albero da frutta nel tuo schermo mentale, attraverso le quattro stagioni e poi ti proietterai nelle foglie e nei frutti.
    Il passo seguente è la proiezione in un animale. Esaminerai un animale da fuori sul tuo schermo mentale, cambiando i colori, poi entrerai mentalmente nel suo cervello. Dopo alcuni minuti di riconoscimento nella testa dell'animale, emergerai per continuare ad esaminarlo da fuori, concentrandoti sul petto. Penetrerai nel petto per esaminare la cassa toracica, la spina dorsale, il cuore, i polmoni, il fegato e uscirai.
  3. Terza Sessione: Ad un livello di meditazione profondo, costruirai nella tua mente un laboratorio che includerà una scrivania e una sedia, un orologio, un calendario che contiene date, passate, presenti e future, e degli archivi.
    Il passo successivo è equipaggiare il laboratorio di “strumenti", per correggere in maniera psichica le anormalità detectate nelle persone, da esaminare il giorno dopo. La maggior parte di questi strumenti sono simboli, strumenti simbolici. Questi strumenti provengono dai livelli mentali profondi e il lavoro che effettui con essi avranno ripercussioni nel mondo obiettivo.
    Allo stesso tempo, evocherai i tuoi due consiglieri, un uovo e una donna. Questi personaggi reali o immaginari, si presenteranno quando avrai bisogno del loro aiuto o consiglio, probabilmente saranno una manifestazione dell'immaginazione archetipica o una personificazione della voce interna.
  4. Quarta Sessione: A partire da qui, dovrai lavorare con un'altra persona. Ogni coppia di lavoro è formata da uno psicorientologo e un operatore psichico.
    Lo psicorientologo scriverà su un biglietto il nome di una persona che conosce, la sua età, la sua ubicazione e una descrizione di qualche sofferenza fisica importante.
    L'operatore psichico, in questo caso tu, entrerà a livello e lo psicorientologo dirà il nome, l'età, il sesso e l'ubicazione della persona il cui nome è scritto sul biglietto. Esaminerai il corpo di questa persona, dentro e fuori, in maniera ordinata come sei stato allenato a fare con l'immaginazione, consultandoti con i tuoi consiglieri quando ne hai bisogno, e in questo modo scoprirai cosa disturba quella persona.
Fonte dell'immagine: Copertina del libro Il metodo Silva del controllo mentale 
http://www.innatia.it/c-controllo-mentale/a-esercizi-per-aumentare-la-percezione-extrasensoriale-9686.html

martedì 27 maggio 2014

INCONTRARSI OLTRE LE DIMENSIONI

Esiste un ponte tra le dimensioni che permette di incontrarsi a dispetto del tempo, della distanza e della possibilità di utilizzare i sensi fisici o la tecnologia.

Appartiene a una saggezza che gli esseri umani hanno dimenticato, abbagliati da una scientificità che non considera i sentimenti e che valorizza soltanto le cose che si possono manipolare, riprodurre e misurare. 

Questa sapienza profonda se ne infischia delle scienze e della logica e parla direttamente alla parte invisibile ed emotiva di noi stessi.

Quando due persone si vogliono bene, stabiliscono un collegamento energetico che le unisce come un filo invisibile.

Il legame tra loro diventa un radar interiore e le informa l’una dell’altra, senza bisogno di parole.

Questa comunicazione, eterea e costante, appartiene all’amore e permette una comunione che si fa tanto più chiara e precisa quanto più la relazione è profonda.

Ci sono cose che gli occhi non possono vedere e che la mente non riesce a capire perché si conoscono soltanto con il cuore.

L’amore genera unioni invisibili, e conduce a una condivisione più intima e profonda che qualsiasi altra forma di conoscenza.

L’unione emotiva ci porta a sentire interiormente lo stato d’animo dei nostri cari, permettendo uno scambio dei vissuti profondi. 

Per accedere a questa consapevolezza basta raccogliersi in se stessi e concentrare l’attenzione sulla persona con cui si vuole entrare in contatto, lasciando emergere le sensazioni interiori in un vuoto mentale libero dai pensieri, senza censurarle e senza interpretarle.

Le parole e la logica non servono, le percezioni raccontano con le emozioni e, a volte, con le immagini, la verità della vita emotiva.

Per comprendere il linguaggio del cuore bisogna sospendere il giudizio e permettersi di entrare in una realtà priva delle coordinate in cui ci muoviamo abitualmente.

La reciprocità dell’amore si manifesta in una dimensione della coscienza che non scorre nel tempo, ma esiste in una a-temporalità fatta di sensazioni e stati d’animo, e priva dei riferimenti con cui normalmente interpretiamo le cose.

Purtroppo, l’abitudine a osservare sempre e soltanto la materialità degli avvenimenti, insieme all’uso costante dei parametri spazio temporali e delle nostre innumerevoli protesi tecnologiche, ci ha progressivamente disabituato a riconoscere la voce silenziosa che appartiene alla dimensione affettiva, rendendo difficile individuarne e interpretarne i significati.

Tutti presi a rincorrere il possesso di beni di consumo sempre più sofisticati e inutili, abbiamo lasciato che la concretezza si trasformasse nell’unica realtà che giudichiamo attendibile e abbiamo perso il contatto con la verità interiore e soggettiva che appartiene all’amore.

Così, nel tempo, la conoscenza emotiva si è offuscata, portandoci a delegare alla materialità e alla tecnologia, la gestione di tutti i nostri rapporti.

Ma affidandoci radicalmente alla fisicità, abbiamo ottuso la saggezza del cuore, permettendo che un’esteriorità, fatta di apparenze e, spesso, d’indifferenza, sommergesse la verità.

In questo modo nascondiamo il sapere dell’amore a vantaggio di una conoscenza oggettiva e limitata esclusivamente alle cose concrete.

Quando muore una persona cara, il legame energetico creato dall’amore che abbiamo condiviso nel corso della vita, non si spezza ma, al contrario, s’intensifica potenziando la reciprocità, a dispetto della perdita del corpo fisico.

Mentre l’incontro fisico e il dialogo verbale non sono possibili, l’unione si amplifica e il ponte affettivo, creato durante la vita, permette la comunicazione interiore tra chi ha un corpo e chi non ce l’ha.

Tutti quelli che hanno attraversato il dolore del lutto, sanno che i nostri cari tornano sempre a incontrarci dopo la morte.

Anche se nella cultura materialista c’è molto pudore a parlare di questi incontri, perché ci si vergogna di credere nell’invisibile e nell’amore.

Gli esseri che non possiedono più un corpo, nonostante le nostre paure, lo scetticismo e le difficoltà di comprensione tra le dimensioni, si impegnano a costruire una relazione che, a dispetto della loro immaterialità, oltrepassi i limiti e le barriere della percezione esclusivamente materiale e fisica, permettendoci di vivere una sintonia nuova.

La scienza guarda con commiserazione la soggettività che caratterizza queste esperienze e, non potendole riprodurre nei suoi laboratori, ne deride l’esistenza dichiarandole altezzosamente consolazioni, buone forse per superare il dolore, ma del tutto irreali e frutto di pura fantasia.

L’amore, però, è soggettivo per natura, e poco incline a lasciarsi duplicare in esperimenti scientifici, vive da sempre in una realtà soggettiva che conosce d’istinto la verità e che per questo non può essere analizzata e vivisezionata, ma soltanto sperimentata in quello spazio interiore che caratterizza l’affettività.

Così, per ritrovare le persone che abbiamo amato e che con la morte hanno perso il proprio corpo fisico, dobbiamo correre il rischio di vivere un incontro senza conferme dal mondo esterno.

Affidandoci soltanto all’esperienza interiore e assumendoci la responsabilità di ammetterne la veridicità sulla base della nostra certezza emotiva.

L’amore è un fenomeno soggettivo.

Nessuno può stabilirne dall’esterno la validità.

Soltanto chi lo prova può affermare l’autenticità del proprio vissuto e riconoscerne i sintomi  nelle emozioni che vive.


STORIE D’AMORE SENZA CONFINI

Dopo i funerali del nonno, Massimiliano si addormenta pieno di tristezza e di ricordi, ma durante la notte un rumore lo sveglia all’improvviso… giusto in tempo per vedere il nonno che entra nella stanza volando a braccia tese e chiamandolo a gran voce:

“Andiamo, andiamo, dormiglione!!! Non perdere tempo! Voglio portarti a fare un giro!”

Così dicendo, il vecchio gli tende la mano e Massimiliano, ancora sotto shock per la sorpresa, allunga la sua lasciandosi trasportare in un volo senza peso fuori dalla finestra. Oltre le case, la piazza, il paese… e le dimensioni!

“Era così reale che sono certo di non essermelo sognato!”

Racconta alla mamma l’indomani mattina.

* * *

Annalisa deve essere operata. La notte, in ospedale, non riesce a prendere sonno e si agita nel letto in preda alla paura e ai cattivi presentimenti.

Le sue compagne di stanza dormono tutte, quando in punta di piedi un infermiere si avvicina e, con dolcezza, la rassicura:

“Stai tranquilla, bambina, andrà tutto bene! Non c’è nulla di cui avere paura, siamo in tanti a proteggerti e ad aiutarti in questo momento difficile e il tuo futuro è pieno di cose belle che ancora devi vivere e condividere con le persone che ami. Dormi serena, presto sorriderai ripensando a questo momento.”

Annalisa si addormenta di colpo, ma l’indomani mattina, durante i preparativi per l’intervento, domanda il nome dell’infermiere che ha saputo tranquillizzarla così bene.

Le infermiere, però, la guardano divertite:

“La paura fa brutti scherzi! Devi aver sognato, Annalisa! In questo reparto non ci sono uomini, né tra il personale né tra i ricoverati!”

* * *

Dopo la morte della mamma, Giada non si dà pace.

“Dove sei mamma? Dove sei finita? Non posso credere che non ci sia più nulla! Aiutami a ritrovarti! Voglio sapere cosa succede dopo la morte…”

Un pensiero guizza veloce nella mente e raggiunge il suo cuore:

“Non posso… se continui a soffrire così, devo andare via… ogni volta che mi avvicino le tue lacrime mi allontanano…”

Giada sente con certezza la presenza della mamma.

Eppure nella stanza non c’è nessuno.

A fatica ricaccia indietro i ricordi e il dolore.

E improvvisamente  il suo abbraccio l’avvolge in una meravigliosa unione.

“Sono con te e anche dappertutto. Hai bisogno di abituarti al mio cambiamento e apprendere a conoscermi per ciò che sono adesso. Se vuoi trovarmi, devi permetterti di dimenticare quello che sai e imparare da capo, come fanno i bambini. I ricordi che ti sorprendono all’improvviso sono come una firma e servono soltanto a indicarti la mia presenza. Se scivoli nella mancanza mi allontani ma, se lasci che il tuo cuore si apra, possiamo incontrarci. La vita non ha inizio né fine, figlia mia. Tutto è sempre cambiamento.”

Carla Sale Musio