domenica 9 giugno 2019

Metà “sangue” e metà “fuoco”... siamo un continuo pulsare di una forza sconosciuta.

“Half Life” - Siamo metà “sangue” e metà “fuoco”.
In quest’epoca così moderna così avanzata solo in pochi si accorgono che abbiamo perso la conoscenza e la saggezza in cambio della modernità tecnologica, in particolare sappiamo davvero ben poco sul nostro essere multidimensionale, mi accingo dunque a lasciarvi alcune mie riflessioni su chi/cosa siamo.

Qualche anno fa nell’articolo “Emozioni, vibrazioni e scelte” ricordavo che la natura fisica conosciuta è costituita da una vibrazione di fondo che è presente in ogni cosa, ma rimane ancora il mistero su cosa essa sia; la fisica nucleare ha dimostrato che a livello subatomico di fatto non esiste nulla “il re è nudo”, nei componenti subnucleari non c’è nulla di tangibile per le limitate conoscenze dell’uomo moderno, solo non una forte energia che con il suo movimento vorticoso genera delle pareti elettromagnetiche con dei limiti di forma specifici che noi chiamiamo particelle elementari.

Riguardo a queste particelle, che sono i costituenti della dimensione in cui viviamo, la scienza ha fatto passi da gigante, basti pensare agli enormi investimenti negli acceleratori sparsi per il mondo necessari per scoprire i segreti della materia, tuttavia ci sono dei limiti al nostro metodo d'indagine(scientifico) e quando con esso non si riesce a risolvere un problema si crea-stabilisce una formuletta-principio-dogma che ci solleva dai nostri fallimenti-limiti; in materia di particelle elementari vige il principio di indeterminazione che dichiara la possibilità di determinare solamente o la posizione oppure la velocità di una particella elementare (es. elettrone), non si riuscirà a determinarle entrambe simultaneamente, quindi il suddetto principio ci solleva da qualche "colpa" per non essere riusciti a … l’uomo è fatto così, si deve sempre giustificare.

Nell’individuare la posizione dell’elettrone o delle altre particelle ci si è accorti che la loro impressionante velocità è apparente poiché in realtà queste particelle non si muovono affatto ma, in tempi infinitesimali, scompaiono e ricompaiono in un’altra posizione all’interno della “nuvola” orbitale, tali scomparse e riapparizioni dovrebbero(io non ho avuto ancora modo di trovare conferme) avere analoghi tempi di esecuzione. Chiaramente gli scienziati si sono chiesti dove vanno a finire l’elettrone o le altre particelle subnucleari nel tempo in cui scompaiono, ma oggettivamente non è facile trovare una risposta a questa domanda che pertanto ancora non c’è.

Da quanto detto si può desumere che ogni infinitesimale costituente del nostro corpo occupa la realtà fisica solo metà del tempo che passa, l’altra metà si trova altrove e dove?
Non è che noi abbiamo una doppia natura fisica e spirituale, costituenti che si compenetrano?
Non è che l’altra nostra metà è quella spirituale di cui tanto si parla e che l’uomo un pochino più evoluto riesce a percepire e concepire?
La metà invisibile-non fisica è quello spirito che ci sentiamo bruciare dentro e che è alla base di questa realtà fisica, spirito contenuto in ogni cosa come ben sapevano i nativi americani che lo contemplavano in ogni essere vivente e “non vivente”?

La nostra esistenza terrena è dunque metà fisicità e metà spiritualità?
C’è da dire poi che la nostra "metà" fisica, che riguarda ogni singolo atomo e sua sub particella, di fatto è costituita da niente di solido, ma di pura energia e quindi viene da chiedersi, come hanno già fatto molti pensatori del passato, quanto è reale la nostra esistenza?
E’ forse quello spirito che facendo vorticare le energie crea la materia e ce la fa percepire come fisica?

E a noi esseri in carne ed ossa ci hanno sempre fatto credere e vedere solo una piccola parte di ciò che siamo, la nostra effimera materialità contenuta nel tempo e nello spazio mentre ci viene nascosta la nostra metà “divina”, illimitata nella concezione spazio temporale. Ci tengono centrati  solo sulla nostra natura fisica e ben a distanza da tutto il resto per non farci capire chi siamo; hanno il timore che potremmo scoprire il nostro essere nella sua interenza e con ciò arginare molte delle paure moderne, perlopiù indotte, rendendo vano il loro controllo-oppressione.

Di questo altro stato dell’essere si parla da sempre ed in molti modi, c’è chi lo chiama etere, chi la chiama coscienza, chi spirito universale, virtualità, energia oscura, pensiero cosmico, forza elettrodebole(particella Z°), anima ecc. ecc. tuttavia da più parti viene riconosciuto che tale status è componente del sé ed è alla base della nostra parte percettibile ai sensi ed è presente in ogni cosa “fisica”, e anche se non riscontrabile con i mezzi moderni l’uomo può percepire quella forza che è alla base di tutto e che potremmo anche chiamare Amore.
“…personalmente ho compreso che esiste una cura alle molteplici vicissitudini dell’essere umano, non è un rimedio, ne tantomeno un farmaco, non si vede né si può toccare, non costa nulla ma ha un suo prezzo, pervade in ogni cosa dall'atomo all’universo intero, costituisce la stragrande percentuale di tutto ciò che esiste di misurabile (5%) e non (95%), è una forza, è intelligente, dona la vita, è una forma d’energia sconosciuta alla scienza tanto che la definisce oscura, viene anche chiamata forza elettro debole, ma di debole ha solo il nome, essa genera e modifica costantemente la materia, mai nessuno è riuscito a individuarla scientificamente, nonostante ciò l’uomo può accedere ad essa ed usarla, l’uomo la percepisce come un umore, come un sentimento; si chiama AMORE. ”- Fonte
“Noi siamo e non siamo allo stesso tempo” diceva un saggio pensatore del passato(Eraclito) ed io aggiungo che anche quando “siamo” in realtà non siamo poiché la realtà fisica non esiste è solo percepita quindi, anche quando “siamo”, non siamo, ma sentiamo-percepiamo.
Siamo un continuo pulsare di una forza sconosciuta.
Se per un attimo fermassimo le nostre attività mentali forse riusciremo a “sentire” nel profondo l’altra nostra metà, poi pian piano a capirla ed infine ad usarla per cambiare anche la metà fisica sia che riguardi noi sia il mondo circostante.
O sei il risultato dell’ambiente che ti circonda o ne sei la causa.
Quando si giunge a “sentire” l’altra metà l’inquietudine nascosta ed insita nell’essere umano-divino(di scoprire chi è) si acquieta e non si sente più il bisogno d’altro.
E' auspicabile vivere con consapevole presenza questo impercettibile quanto inesplicabile “battito” di Vita.(fonte)
Siamo metà “sangue”(emozione-sentimento) e metà “fuoco”(intenzione-volontà-pensiero-intelletto).
Marcello Salas

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