venerdì 4 luglio 2014

L’amore è un paradosso

Troppo spesso l’amore, nelle mani degli esseri umani, ha tentato di ricevere una definizione. Ma è proprio nel momento in cui lo si vuole definire che amore difende se stesso e sfugge. Così, non esistono amori giusti o sbagliati, belli o brutti, ma tante scatole vuote, indefinibili. Chi può definire il vuoto? L’amore è un paradosso. Così credo che l’unica possibilità che resta a l’essere umano sia quella di parlare di ciò che ognuno mette dentro quella scatola: un contenuto che fa soffrire, un contenuto che appaga i propri bisogni, un contenuto che consente crescita ed evoluzione. 
C’è sempre in ogni storia d’amore, in ogni scatola con un contenuto, un messaggio in bottiglia per se stessi. Leggerlo? 

Non esistono istruzioni per amare e l’essere umano non può saltare e comportarsi diversamente perché l’ha letto, l’ha sentito da qualche parte. Esistono sofferenze d’amore, i contenuti della scatola che non si comprendono. L’amore è un percorso esperienziale. In ogni amore c’è un’area che consente di essere soli, e chiedersi come procede quel cammino. Mano nella mano? a mani separate ma assieme? Uscire dalla gabbia “giusto o sbagliato” permette di conoscere se stessi e di non giudicare il proprio modo di amare, ma di comprenderlo e scegliere cose nuove. 

Crescere, perché non esiste un unico modo di viverlo. Troppo spesso le istruzioni hanno portato le persone a distogliere la propria attenzione dal vivere e concentrarsi su analisi minuziose su ciò che andava bene e non andava bene, alla ricerca del rapporto perfetto, della coppia perfetta. Questo è il blocco, mettere la solitudine nella scatola e restare chiusi.
Così più amiamo più scatole archivieremo, e più avremo contenuti per conoscere noi stessi. Ogni persona che abbiamo avuto vicino è preziosa, ci ha insegnato qualcosa. L’amore non si tocca, perché in realtà nessuno può dire di averne scoperto le peculiarità.  Così come nessuno può dire di essere arrivato all’amore puro. Il nostro è un cammino, sino alla fine, e se amiamo sarà arricchente.


Tutte le storie parlano d’amore, e tutte portano con se dei messaggi che potrebbero essere intercettati. Le storie d’amore sono specchi della nostra vita. Non importa quanto tempo serve, ognuno ha il suo, per poter capire, chiudere quella scatola una volta compreso e andare avanti, o aggiungere cose nuove e continuare. A volte nella scatola vuota si mette la solitudine, a volte il dolore, a volte la sfiducia, a volte la rabbia, anche quando si è soli. Se c’è fiducia forse potremmo mettere anche un’altra persona, e crescere ancora, in relazione con l’altro.
Da soli non possiamo fare niente. Non possiamo conoscerci. Non possiamo sapere cose di noi.
Amare. Si. E’ un modo per conoscere noi stessi, a volte nelle nostre fragilità, perché è anche questo che fa una relazione autentica. Mai pensare di sbagliare, mai pensare alla patologia, ma avviarsi a voler capire di più di sé.
L’amore è un paradosso. Nessuno lo può definire perché si parla del vuoto, e ognuno nel parlarne porta i suoi contenuti. E ognuno ha i suoi. Si possono leggere tante belle frasi, si, ma quanto hanno a che fare con quello che ognuno può sentire realmente e in maniera autentica? Non esiste il più bravo in amore.
Non esiste un amore più bello e uno più brutto, un amore verso cui tendere. Esiste amare, e il compito di ognuno è quello di scoprire sempre più di sè. E senza un inizio non si può mai avere una fine.


Amori. Plurale. Si. Siamo chiamati ad essere abili nel riconoscere i contenuti che mettiamo dentro la scatola, e diventare degli artisti, del nostro cuore. Pena, la confusione, la mancanza di senso, il tormento, la frustrazione, la depressione, il panico. Nessuno parte da una condizione di perfezione, e l’amore non è perfezione, ma in tanti hanno imparato a ricercare il benessere, l’appagamento dei propri bisogni più profondi, e la raccolta di frutti maturi. La ricerca non è facile, ma come tutte le cose belle, richiede fatica, pazienza e fermezza. Niente arriverà per caso, nessun colpo di fulmine, bisogna cercarlo ed allontanarsi sempre di più dal nostro punto di partenza, amando. A volte si crede che tutto vada avanti partendo dall’esterno, dalla vista. Questa a volte ci illude, e ci lascia un pugno di mosche da far volare via. Non è l’immagine che fa un amore, ma il suo contenuto. E’ ciò che lo nutre.

2 commenti:

  1. Mi piace l'articolo e mi trova abbastanza d'accordo. Io nel vuoto di cui parli ci vedo l'infinito e il risultato alla fine è lì stesso impossibile descriverlo tutto, ma credo sia importante e doveroso provarci, per cominciare a conoscerlo, anche solo in parte, per noi stessi e per quelli (come noi tutti) che volenti o dolenti, prima o poi hanno bisogno di istruzioni per capirci qualcosa, per fare meglio. ...
    L'amore è il despota più spietato, usa tutte le emozioni e tutto ciò che esiste, allo scopo di unire ogni uomo nel suo nome.

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    1. Grazie Simone Giordano anch'io sono d'accordo con quel che dici.
      L'amore essendo il tutto(l'infinito) è anche lo scopo della nostra coscienza: sperimentarlo.
      L'amore è l'impulso che da la vita poichè crea e muove quel 95% del creato che agli esseri umani non è visibile nè misurabile.
      L'amore è il massimo sentimento raggiungibile e la sua assenza determina quel profondo senso d'angoscia, di vuoto, di assenza di respiro, quasi una sospensione dell'esistenza.
      L'amore è l'insondabile mistero.
      Forse si vive solo per amare.

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