«No,
questo non lo voglio»
«Perché proprio a me»
«Ma com’è successo che è andata così?»
«No, no, no, non doveva succedere …»
«Perché proprio a me»
«Ma com’è successo che è andata così?»
«No, no, no, non doveva succedere …»
I
“no” che vengono gridati spesso sono tanti. Troppi. Il rifiuto degli eventi
diventa un rifiuto della vita. Che smette di scorrere libera nel suo flusso e
si trasforma in un fiume da arginare, deviare, modificare nel suo corso. Con
tanta fatica. O con tanti rimpianti. O con tanta rabbia.
«Ma
perché è andata così?»
«Ma non potevo pensarci e fare diversamente?»
«Ma non potevo pensarci e fare diversamente?»
Quando
ci si accanisce nel cambiare il corso delle cose si rimane attaccate a una
storia d’amore anche se c’è la scritta fine. Si prova rabbia perché quella
malattia proprio non ci voleva, finendo per odiare il mondo. Si vive
attanagliate dai rimorsi perché con quella persona si poteva fare meglio. Si
soffoca nel rammarico perché le scelte della vita potevano essere fatte
diversamente.
«Ma
perché l’ho fatto?»
«Ma non potevo accorgermene prima?»
«Ma non potevo accorgermene prima?»
Non conta l’età. In qualsiasi fase della vita si può vivere nella critica di ciò che ci accade, di ciò che è successo e pensare… è sbagliato, è sbagliato, è sbagliato…
Ma è possibile anche partire da un punto di vista diverso: si può per esempio pensare che tutto ciò che succede ha un suo motivo, che se accogliamo gli eventi, anziché graffiarli con le critiche, la vita inizia a seguire il suo flusso. Un flusso di un’energia più grande.
Sembra strano, ma nei momenti più difficili e tormentati, quando non ne
possiamo più, quando siamo sconfortate, avvilite, impaurite e ci capita di
dire: «sia quel che sia…» succede una magia: le cose prendono la loro forma e
tracciano di fronte a noi un disegno che spiega tutto.
«Ecco
perché… » esclamiamo
«Questo è il motivo… » diciamo.
«Questo è il motivo… » diciamo.
Se
facciamo nostro il concetto che ciò che accade va bene, possiamo fare un passo
in più. Questo non significa essere passivi e non fare il possibile affinché le
cose migliorino ma significa sintonizzarsi con un senso più grande, con un
messaggio nascosto, con una sinfonia che ha in sé una melodia speciale, quella
della nostra anima, che sa sempre dove portarci…
Simona
Oberhammer – La via femminile
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