E' di primaria importanza tener conto che per avere la meglio su una grave malattia la cosa più rilevante è di tenere a debita distanza la paura,
essa oltre a rallentare ogni processo di autoguarigione genera ulteriore
malattia.
La paura della malattia è una
bestia feroce difficile da domare in quanto viene costantemente aizzata contro di
noi in ogni modo e di pari passo ci vengono occultate le vere conoscenze
mediche per il raggiungimento della salute, inoltre i medici moderni vengono formati ad una medicina allopatica, riduzionistica e
ultraspecialistica che, strutturata in tal modo, non potrà mai comprendere i
sintomi del nostro corpo ed il loro messaggio.
Quello che serve quindi è una genuina conoscenza, anche sommaria, dei processi corporei definiti malattia
per non doverli più a temere ed iniziare a vivere la vera vita, quella priva
di paura, perché vivere senza la paura
della malattia non ha prezzo, tutto il resto…
Tuttavia per uscire
dal “tunnel” è altresì importante interrompere la causa che è alla base della
malattia cronica, interrompendo il recidivare della causa si dà al corpo la
possibilità di auto curarsi senza ricadere nella stessa patologia; per trovare
la causa della malattia è opportuno approfondire sulle 5 leggi biologiche,
anche rivolgendosi ad esperti in materia, che forniranno la risposta che ci
serve.
L’articolo che segue è solo una breve
e semplificata disamina di quello che è necessario conoscere della malattia per iniziare a vivere meglio è
pertanto opportuno approfondire la conoscenza sugli articoli correlati, sui libri
ed i video consigliati.
Marcello
Indice:
INTRODUZIONE
I
PRO E I CONTRO DELLA MALATTIA
LA
MALATTIA
LA
FUNZIONE DELLA MALATTIA
IL
CANCRO
PREVENZIONE
PERCEZIONE
E VISSUTO
La morte biologia e il suo senso.
QUANDO
IL CIBO FA “MALE”
Il fumo e le altre
sostanze nocive
LA
QUESTIONE GENETICA
UNA
CURA PER TUTTO
LA
RICERCA PERSONALE
APPROFONDIMENTI NECESSARI PER
CAPIRE E PER CAMBIARE
LIBRI - LIBRI GRATUITI - ARTICOLI
CORRELATI - -VIDEO - SITI WEB
(aggiornato a novembre 2016)
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Superare la paura della malattia (e del
cancro) ed iniziare ad usare la forza che sta alla base dell’esistenza.
(aggiornato a novembre 2016)
INTRODUZIONE
Il coraggio non è non aver paura, ma avere
la forza di superarla. – Tiziano Terzani
In ogni momento mi “scontro” con persone che pur
riconoscendo alcune teorie di queste fantomatiche medicine alternative nonché
alcuni processi corporei si
intimoriscono quando si parla di cancro o altre malattie di forte impatto
sociale; non riescono a superare la massiccia programmazione mediatica, perché
di questo si tratta, che è andata avanti in questi ultimi decenni sulla
vicenda e mi risulta difficile in poco tempo far sopraggiungere la
consapevolezza che “il diavolo” non è
così cattivo come lo si dipinge.
Chiariamoci subito:
tutti abbiamo paura è naturale ed è
biologico che sia così, essa ha la sua funzione e guai se non ne avessimo,
tuttavia se essa dipende da una mancanza
di conoscenza e determina un atteggiamento inadeguato al superamento delle
situazioni della vita appare opportuno ridurla nei limiti entro i quali
possa essere utile alla nostra esistenza.
Abbiamo paura del
cancro, della leucemia, della sclerosi multipla, dell’aids ecc. semplicemente
perché non abbiamo la minima idea di cosa sono nel dettaglio e quello che ci viene detto giornalmente non
fa altro che incrementare questo timore in quanto si diffonde in ogni dove
l’incapacità di arginare tali fenomeni patologici che spesso portano alla morte.
Siamo proprio
sicuri che quello che ci dicono sia reale?
Vorrei spiegare a
parola mie e con le più genuine motivazioni come sfuggire al fenomeno globale
e sociale del terrore del cancro e delle altre malattie di rilevante entità,
con una disamina molto semplificata di un argomento per il quale servirebbero
migliaia di libri, che peraltro già esistono, invitando per i dovuti
approfondimenti alla visione dei link e dei consigli di lettura citati a fondo
articolo.
I PRO E I CONTRO DELLA MALATTIA
Parto subito col
darvi una notizia positiva: le malattie in genere, quindi anche il
cancro, non sono un male ingiusto, al contrario sono un bene poiché
costituiscono un processo di riparazione del corpo, quindi non temiamole a priori,
ma cerchiamo di comprenderle nel dettaglio.
Altra notizia di
eccelsa utilità è il fatto che il nostro corpo ha il potere
dell’autoguarigione e in casi non gravissimi, fa tutto da solo
anche e soprattutto senza farmaci. Ora però non pensiamo subito al peggio, alle
gravi patologie o altro, c’è il metodo di giungere ad una soddisfacente
guarigione anche per quelle con un ponderato aiuto.
La notizia meno
piacevole invece è che le malattie non possono essere prevenute;
tuttavia si può predisporre il corpo in
modo da consentirgli il superamento di tali processi vitali in maniera autonoma
e con il minor disagio possibile.
Per aiutare il fisico nella sua atavica funzione è doveroso mantenere
molto alte le energie (ossigenazione del sangue ed altro) corporali tramite
un’alimentazione corretta, un adeguato esercizio fisico e soprattutto con
un’attività mentale sempre positiva e tesa al superamento delle odierne
difficoltà imposte dal sistema di vita; beh sicuramente non è facile,
ma per la nostra salute uno sforzo consapevole credo che ne valga la pena
giusto?
LA MALATTIA
Non ho certo le
competenze adeguate per poter spiegare il fenomeno nella sua complessità
tuttavia vorrei fornire degli elementi conoscitivi di base validi per tutte le
patologie in maniera il più semplice possibile.
Da quanto
asseriscono varie medicine alternative (non solo la Nuova Medicina Germanica)
si è appreso che la stragrande maggioranza dei nostri traumi psico-fisici sono di
origine mentale/emotiva/biologica, con conseguente calo d’energia in una o più
parti del corpo, quindi in sostanza derivano dal nostro “vissuto” abbinato ad
un determinato evento della vita presente o passata (gli eventi passati sono
registrati nelle nostre cellule) che ci coglie impreparati e ci ingenera uno
shock.
Puntualizzo subito
che per “vissuto” non si intende solo l’esperienza diretta ma anche esperienze
“riflesse”(la Medicina Ufficiale direbbe genetiche) che risultano registrate
nel nostro splendido organismo biologico.
Quando questo shock ci coglie impreparati, cosa succede?
La mente, che non
distingue la vita reale dalla nostra immaginazione, invia un segnale di
pericolo al corpo per indurlo ad una
variazione di condotta che gli consenta di superare il “pericolo” quindi,
in relazione al sentito/percepito, si attiverà un programma(registrato nei
nostri tessuti nel corso dell’evoluzione della specie) che altererà la funzione
di uno o più organi e/o tessuti.
Durante questa
fase, che generalmente non comporta sintomi, l’aumento o la riduzione dell’attività o delle dimensioni di una
componente del corpo consente di salvaguardarci dalla minaccia incombente
(es. se ci troviamo in una situazione improvvisa di sfida, non necessariamente
fisica, si avrà un aumento di zuccheri nel sangue per donarci il giusto vigore
per superare l’eventuale “disputa”; - se ci troviamo in una circostanza con un
pericolo di vita automaticamente si attiva l’asse ipotalamo-ipofisi-surrenale,
viene secreto l’ormone dello stress, il sangue viene fatto confluire agli arti
per consentire un attacco/difesa o una fuga, le altre funzionalità del corpo
vengono drasticamente ridotte, viene ridotta la funzionalità
cosciente(ragionamento) del cervello ed aumentata quella istintuale(cervello
antico) ecc.), al termine di tale
situazione incresciosa si attiva la normalizzazione delle funzioni di base che richiede
un notevole dispendio di energie; il corpo dovrà far aumentare/ridurre quel
componente corporeo che aveva alterato, anche demolendo eventuali
tessuti/organi che aveva incrementato nelle dimensioni(leggasi tumore),
ripristinandone la piena funzionalità.
Questa fase è
quella più importante ed è l’unica fase
riconosciuta a livello ufficiale, quella precedente del pericolo percepito
è sconosciuta ai più e di certo non insegnata nelle opportuni sedi, è definita
calda in quanto aumenta la velocità delle reazioni biologiche per giungere
presto alla vita normale, in questo
momento il corpo necessita di molte energie per recuperare la regolarità delle
sue funzioni e quindi invia il segnale del dolore, associato ad altri (sudore,
febbre, infiammazioni ecc.), che ha lo scopo di far rallentare/fermare le
attività coscienti dell’individuo per utilizzare le energie
nell’auto-guarigione.
LA FUNZIONE DELLA MALATTIA
Lo scopo della
malattia è quello di ripristinare le funzionalità dell’organismo, quindi è
utile per la nostra stessa sopravvivenza.
Analizzando
l’utilità del meccanismo biologico automatico (che la NMG chiama SBS speciale
programma biologico sensato) da cui scaturisce quella che noi definiamo a torto
malattia, quando in realtà è un sintomo di una fase cruciale del citato
programma, non possiamo fare a meno di
notare la sua necessità al fine di garantire la sopravvivenza del nostro corpo
per ragioni ben più elevate della mera vita fisica e consente all’organismo di
evolversi per adattarsi all’ambiente circostante
IL CANCRO
Anche qui non potrò
essere esaustivo per la vastità dell’argomento, ma qualche piccola ed
essenziale informazione sul male del secolo la ritengo doverosa.
La proliferazione controllata, non certo impazzita come
vogliono farci credere, di cellule di un particolare tessuto/organo è indotta
dal nostro essere biologico per fargli aumentare la sua efficienza (es tumore al polmone per avere più aria e non morire, tumore
alle ovaie per aumentare la possibilità di rimanere incinta, alla prostata per
aumentare le capacità riproduttive maschili ecc. ecc. ma ci sono anche
procedimenti opposti, cioè di riduzione dell’organo, come ad esempio
l’osteoporosi, cancro ai dotti lattiferi ecc.) e non avviene certo per caso, è
essenziale per superare biologicamente alcuni shock in corso o vissuti, non
ha certo lo scopo di arrecarci del danno, ma esattamente l’opposto.
Trattandosi di un
aumento o riduzione delle dimensioni dell’organo/tessuto per aumentarne o
ridurne l’efficienza tale evento è spesso connesso ad eventi di considerevole
entità emotiva, se invece lo shock non è di forte entità il corpo non
influisce sulle dimensioni ma solo sulla funzionalità accelerandola o
rallentandola.
Essendo un processo
di rilevante gravità anche la sua fase
riparativa sarà molto intensa e pertanto i sintomi saranno così forti da
indurci ad andare dal medico, qui però
inizia il vero dramma, quello che invece vorremmo che terminasse, con
sintomi molto marcati chiaramente il dottore oltre a prescrivere i soliti
farmaci farà anche eseguire degli esami
diagnostici che evidenzieranno il problema all’organo/tessuto dolente e se
tale problema, come spesso avviene, viene
diagnosticato come cancro (proliferazione ormai in fase di disfacimento)
allora cominciano i guai e le paure.
Il primo guaio è la diagnosi, sentirsi dire che si ha un cancro qui o lì, piccolo o grande che
sia, e che si deve intervenire subito è
un evento devastante per la maggior parte di noi, altro che shock e quindi ….
ricordate cosa succede nel corpo se noi viviamo uno shock? Un nuovo processo
biologico si attiva per la paura di morire o di sentirsi spaesati o soli al
mondo ecc..
Il secondo guaio, come se il
primo non bastasse è il protocollo
sanitario; si inizia un
calvario interminabile fatto di dottori, esami, ospedali, cure infernali,
controlli a tappeto che si protrae per diversi anni, evento che non fa
altro che aumentare il forte shock già attivato con la diagnosi.
Il terzo guaio può
avvenire se si sono vissuti male i primi due guai e si verifica in seguito quando siamo tornati alla normalità della
vita, oramai salvi da quel maledetto cancro, succede che l’organismo
ritornato ad una situazione di non pericolo avvii il programma riparatorio
dello shock della diagnosi e del protocollo e si ricomincia tutto daccapo.
Dagli esami diagnostici risulterà che
una cellula impazzita è sfuggita al trattamento chemioterapico ed è andata a
far danno in un altro organo (es. il polmone o le ossa), tale processo, mai confermato scientificamente,
viene definito metastasi ed
ora dovrebbe essere chiaro chi/cosa le genera no?
Uscire da questo
circolo vizioso è difficile solo perché non lo si conosce altrimenti si manda a
quel paese tutti e si avvia un processo di cura consapevole, rivolgendosi a medicine differenti da quella ortodossa, che ci
consenta di aiutare il nostro corpo di giungere quanto prima all’autoguarigione.
PREVENZIONE
Due
righe sulla prevenzione(vedasi articoli correlati) che non può esistere in una scienza medica che è all'oscuro delle cause della malattia: credete davvero che
le case farmaceutiche rinunceranno mai agli inimmaginabili introiti derivanti
dall’affare cancro o delle malattie invalidanti che necessitano di cure a vita?
Basterebbe
ascoltare i messaggi che ci invia il nostro corpo per percepire la nostra salute, non servono analisi ed esami diagnostici di ogni genere che vengono
pubblicizzati in ogni dove per la nostra salute, questo senza tener conto delle
probabilità molto alte di falsi positivi e che si traducono in cure
farmacologiche e/o chirurgiche non necessarie.
PERCEZIONE E VISSUTO
Ma se come detto prima le malattie non sono prevedibili
considerato che scaturiscono da eventi inattesi e imprevisti allora non c’è
scampo?
Beh, vederla in
questo modo costituisce la prova di non aver compreso la funziona della
malattia, cioè quella di farci sopravvivere non di farci morire, quindi la
prima cosa da fare è di non temerla, tuttavia non è piacevole essere ammalati e
ancor meno avere delle patologie invalidanti quindi sarebbe opportuno evitare di far scattare il meccanismo
biologico di sopravvivenza. Come?
Cosa determina per
ognuno di noi se una situazione è pericolosa o meno? Le nostre percezioni.
Esse consentono al nostro organismo di adattarsi e vivere nell’ambiente in
cui ci troviamo; quando percepiamo un
qualcosa(persona-situazione-cibo-altro) come pericoloso chiaramente ci sarà una
risposta a tale “sentito biologico” che a seconda dell’entità della percezione
sarà più o meno incisiva.
Eliminando dalla nostra mente le paure indotte e le
programmazioni distruttive, tramite una cancellazione consapevole determinata
dalla conoscenza, potremo vivere una vita serena e stare al riparo da molte
patologie.
Se ci ritroviamo in situazioni
“indesiderate” di forte intensità, ricordiamoci di quanto avverrà dentro
di noi e limitiamo volontariamente la tensione associata all’evento per
non incappare, al termine del conflitto, in un brutto male.
Inoltre c’è la
possibilità di conoscere la causa specifica delle varie malattie in modo tale
da conoscere il sintomo che seguirà ad un determinato evento traumatico,
in ogni caso dovremmo cercare di alleggerire il conflitto per avere una riduzione
della successiva malattia. Anche questo non è certo una passaggio facile, ma
tant’è.
La morte biologia e il suo senso.
La malattia non è altro che la fase finale del programma
biologico di sopravvivenza agli “attacchi” dell’ambiente, se si supera questa
fase l’organismo si è un po’ evoluto e riuscirà a rispondere meglio a tale
trauma. Nell’ipotesi, che il conflitto prosegua per un periodo di tempo
piuttosto lungo, la fase riparativa potrebbe essere di una intensità
devastante, tanto da non poter essere superata e cagionare la morte.
Considerato che l’organismo non ha saputo superare il conflitto e quindi non si è saputo
adattare, non risulta idoneo alla vita quindi il programma biologico della natura (e lo scopo spirituale dell'esistenza) non trova altra soluzione se non
quella definitiva. Tranquilli di solito non si muore per questo, ma per i
devastanti trattamenti farmacologici, ma quelli però sono a norma di legge e
quindi va bene....
QUANDO IL CIBO FA “MALE”